Centro Studi Cure Domiciliari

Pratiche e ausili

La disabilità e gli handicap richiedono cure appropriate e specifiche tecniche di riabilitazione affinché i pazienti possano riacquistare le residue funzionalità fisiche, psichiche, cognitive, sensoriali.

Recenti studi hanno focalizzato che nei programmi di cura e riabilitazione vi è un’inadeguata attenzione al ruolo dei pazienti e alla loro autonomia. La conclusione di tali ricerche, dopo indagini qualitative sul trattamento dei pazienti nei loro luoghi di cura, che hanno compreso l’intervista dei soggetti stessi, ha evidenziato non solo l’importanza del recupero dell’autonomia del paziente, ma anche il rispetto per il suo legittimo desiderio di autonomia.

Il punto critico per tale recupero è senz’altro il limite delle funzionalità residue del paziente, ma il supporto che può arrivare da personale qualificato al “lavoro di cura” (il/la badante) e dal progresso tecnologico sono di enorme aiuto per facilitarne l’indipendenza nelle attività di vita quotidiana.
In quest’area proponiamo una serie di accorgimenti e un accenno alle tecniche di sostegno che sono alla base del lavoro di cura qualificato, attraverso la chiarezza esplicativa propria del disegno.

Come la persona senza handicap utilizza l’automobile, l’ascensore, la lavatrice, il computer e ogni altro dispositivo per risparmiare energia e ottenere un maggiore comfort di vita, a maggior ragione i nuovi ritrovati tecnologici risultano essenziali per aprire insperate possibilità di indipendenza funzionale per la persona con limitazioni psicofisiche. Questi dispositivi sono chiamati tecnicamente ausili e possono essere divisi in tre categorie principali:

  • protesici: sostituiscono un arto mancante o una sua parte e posso essere impiegati per eseguire virtualmente tutte le attività di vita quotidiana;
  • ortesici: migliorano le funzionalità del paziente, sia assistendolo sia controllando i suoi movimenti, e possono essere utilizzati per prevenire l’handicap stesso;
  • adattivi: utili per l’esecuzione di una singola attività o per ovviare alle carenza del paziente.

Gli ausili inoltre aiutano l’individuo a riacquistare le sue funzioni perdute, entrando in maniera determinante nel processo di riabilitazione, e stimolando il paziente ad avere una maggiore stima di se stesso attraverso il raggiungimento di un adeguato livello di autonomia. L’autonomia è infatti strettamente connessa alla sensazione di competenza, aspetto vitale dell’autostima e del senso di efficacia che il soggetto può acquisire nell’effettiva interazione con l’ambiente.

Se lo stimolo a reagire allo stato di disabilità è affidato al personale specializzato che cura e segue il paziente, l’ausilio, adatto al recupero delle funzionalità perse, permette di uscire dallo stato passivo di “paziente assistito privo di volontà”, per ottenere il maggior recupero possibile in autonomia e quindi in dignità umana.